Recensione serie televisiva – Giancarlo Liguori 3 LG

Midnight Mass

Una delle migliori serie tv uscite nel 2021, scritta da Mike Flanagan, è Midnight Mass che  tratta un argomento importante come la religione  e come le persone, per quanto brave possano essere, si trovano a compiere anche cattive azioni solo per volere di Dio.

Questa serie parla di una piccola comunità prevalentemente religiosa che vive in un’ isoletta, ormai da anni in crisi, lontana dalla terra ferma, sempre presente alla messa che si svolge nella chiesa di Saint Patrick guidata da un giovane e carismatico ma anche misterioso prete di nome Paul.

Con l’arrivo di un nuovo prete all’interno dell’isola inizieranno a verificarsi piccoli miracoli e avvenimenti raccapriccianti, che aumenteranno la fede in Dio nelle persone.

I personaggi sono tutti ben approfonditi e possiamo dividerli in tre gruppi differenti: i fanatici religiosi, che pur di soddisfare il volere divino farebbero di tutto e pensano che la loro religione sia l’unica che esista; i credenti che non si lasciano condizionare dalla religione e i non credenti, infatti in questa serie abbiamo anche personaggi che sono atei o che credono in altre religioni, come il poliziotto dell’isola che é musulmano. Nel corso della serie possiamo vedere i diversi punti di vista dei personaggi sulla religione che rispecchiano i comportamenti delle persone nella vita reale, infatti penso che i personaggi siano stati creati rispettando gli stereotipi sugli uomini di chiesa: ad esempio la suora super credente che giustifica ogni sua azione dicendo che é per volere del Signore.

Un’altra tematica affrontata nella serie é quella sulla vita dopo la morte in cui i personaggi cercano di dare spiegazioni su questa domanda universale con monologhi profondi ed emozionanti.

La sceneggiatura e la fotografia sono eccezionali e ho trovato questa serie davvero interessante e profonda, però non é riuscita a catturare la mia attenzione sin dai primi episodi in quanto non é presente alcuna azione e le puntate sono portate avanti da dialoghi su dialoghi. Tuttavia, con il passare degli episodi, l’atmosfera sull’isola inizia ad essere sempre più sinistra e i miracoli iniziano ad essere sempre più frequenti. Negli ultimi episodi c’è un climax pazzesco che sconvolgerà la trama della serie e che porterà lo spettatore a voler vedere come andrà a finire. Ho notato solo un piccolo difetto: il regista non è riuscito a farmi affezionare a nessun personaggio nonostante siano stati tutti ben approfondi e  ben caratterizzati.

Voto:9.25

Giancarlo Liguori 3LG

 

Recensione La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano

Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. Una mattina di nebbia fitta, persa nella nebbia, staccata dai compagni, si fa la pipì addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista, spezzandosi una gamba. Lei crede che morirà assiderata, invece si salva, ma resterà zoppa e segnata per sempre.
Mattia è un bambino molto intelligente e appassionato alla matematica e ha una gemella, Michela, con problemi neurologici. A causa di Michela, Mattia si vergogna di fronte ai suoi compagni e, per questo, la prima volta che vengono invitati entrambi ad una festa di compleanno, Mattia lascia Michela nel parco, facendosi promettere di aspettarlo. In quel parco però Michela si perde per sempre.
Le vite di Alice e di Mattia si incroceranno, diventeranno amici e condivideranno le difficoltà dell’adolescenza e insieme diventeranno adulti, vicini ma distanti.
Quando Mattia parte per andare all’estero, Alice sposa Fabio rendendo infelice sia lui che se stessa perché nei suoi pensieri c’è sempre Mattia. Dopo tanti anni Alice lo cerca perché pensa di aver ritrovato Michela, ma in realtà non lo chiama solo per dirgli di Michela bensì perché aveva bisogno di lui. Nel racconto, Alice cerca di ritornare sempre ai ricordi del passato, mentre Mattia rifiuta i ricordi del passato perché gli fanno tornare i sensi di colpa per aver perso Michela.
Questo libro mi è piaciuto anche se mi aspettavo un finale diverso. Mi aspettavo che dopo tanti anni di separazione Alice e Mattia potessero stare insieme, ma avendo grossi problemi a relazionarsi non sono riusciti a superare le loro difficoltà.
Si può dire che abbiano sempre vissuto una vita parallela senza mai incontrarsi veramente, per questo il romanzo si chiama “La solitudine dei numeri primi”, perché i due protagonisti, proprio come i numeri primi, appartengono a linee rette che non possono intersecarsi tra di loro.
Il romanzo inoltre è ricco di ellissi temporali che mi hanno fatto porre diverse domande a cui non ho ancora trovato delle risposte.

Cecilia Viezzoli 3°LL

Recensione de Il muro invisibile di Harry Bernstein di Rovida Francesca 2LL

Accade spesso, nella vita, di trovarsi di fronte a persone molte diverse tra loro e questo può portare alla creazione di un vero e proprio muro, se non si ha la capacità di comunicare con chi è considerato “differente”. La discriminazione, un tema ricorrente nella società, non è infatti altro che la paura della diversità, per questo trovo che Il muro invisibile di Harry Bernstein sia un libro che aiuta a sensibilizzare le persone a proposito delle differenze sia religiose che culturali.
L’autore nasce nei primi anni del novecento, in una piccola cittadina situata a nord dell’Inghilterra, nella quale tornerà e scriverà il suo primo libro, Il muro invisibile, che nel 2008 sarà finalista per il Premio Bancarella. Harry racconta, in questo romanzo autobiografico, che in una città dell’Inghilterra, agli inizi del secolo, c’era una strada divisa da un confine invisibile, ma invalicabile, tra cristiani ed ebrei che a causa delle loro differenze provano profondo disprezzo gli uni per gli altri.
Harry è un bambino molto dolce e amato da tutti, ha il sogno di entrare in una scuola privata, sogno che dovrà abbandonare presto dato che non viene accettato a causa del suo abbigliamento misero. Lily, sorella maggiore del protagonista, è studiosa e acuta, ma suo padre, alcolista e indifferente alla famiglia, la costringe a lavorare in sartoria. Lily è da sempre innamorata di Arthur, un ragazzo cristiano che ricambia i suoi sentimenti e che, come lei, vorrebbe vivere a pieno il loro amore.
Basterà la forza dei loro sentimenti a far cadere il muro?
Credo che Il muro invisibile rappresenti ciò che le persone creano a causa dei pregiudizi e dell’incapacità di comunicare, infatti non è un titolo perfetto per un libro che denuncia la discriminazione e I pregiudizi dell’epoca?
L’amore fra Lily e Arthur dimostra che ciò che è “diverso” non è male, ma che può invece completare le mancanze che ognuno ha ed è anche dimostrazione di coraggio, cosa che spero I lettori capiscano leggendo il finale.
Consiglio davvero la lettura di questo romanzo perché è narrato in modo spettacolare, dal punto di vista di un bambino che vive quell’esperienza e quei pregiudizi in prima persona.
Lasciatevi commuovere dalle vicende di un uomo comune con una storia speciale.