Riflessioni sul gioco del calcio

Il calcio è una delle mie più grandi passioni. Mi piace praticarlo, in quanto gioco in una squadra come attaccante, ma anche guardarlo. Sono nato infatti interista, in una famiglia di interisti da generazioni. Io gioco a calcio sin da quando sono piccolo. La palla è sempre stata uno dei miei giochi preferiti. Amavo giocare con mio fratello, con mio papà, con i miei amici, sia a casa che all’aperto. Il calcio è uno sport molto aggregante. Ovunque ti trovi, basta una palla per divertirsi e creare un gruppo. Il calcio è lo sport nazionale, in Italia è molto sentito e a Milano in particolare, vissuto sull’eterna rivalità tra Inter e Milan. Purtroppo però intorno al calcio girano notevoli interessi economici che spesso allontanano dallo spirito sportivo, dalla passione e dal divertimento. Una conferma di ciò si può vedere da come è stata gestita la temporanea sospensione e la successiva ripresa dei campionati sia italiani che internazionali in questo difficile e drammatico momento segnato dalla presenza del COVID-19: le partite non sono state sospese per l’emergenza nazionale ma hanno continuato ad essere giocate a stadi vuoti, cosa secondo me molto triste. Il calcio, come lo sport in generale, per me è fonte di insegnamento, sia per lo spirito di competizione e di conseguente miglioramento personale sia come trasmissioni di valori come il rispetto per l’avversario, la disciplina e la serietà e l’impegno. Un problema però che emerge nel mondo calcistico, sia a livello professionistico che a livello amatoriale e sia a livello nazionale che a livello internazionale, è il razzismo e ciò risulta evidente in da alcuni cori e striscioni che mirano colpire i giocatori per il colore della loro pelle. Talvolta invece si antepone l’aspetto prettamente agonistico e competitivo a valori basilari e ideali che lo sport dovrebbe tutelare, aprendo la strada al doping e rovinando la bellezza di questo sport e ciò mi rattrista perché mi è sempre piaciuto molto andare allo stadio con la mia famiglia e con i miei amici. Entrare a San Siro è sempre stato per me molto emozionante, soprattutto di sera, quando il Meazza si accende con le sue luci e le sue coreografie. Grandi campioni continuano ad essere modello ed esempio per generazioni di giovani che si avvicinano a questo sport. Io da piccolo ho cominciato a giocare nella squadra di Zanetti, che rappresentava e continua a rappresentare per me , un idolo assoluto.

Andrea Panzera 3 LST