Editto di Costantino: fu vera storia?

Mercoledì 15 Febbraio abbiamo assistito ad un convegno relativo a Costantino e al cosiddetto editto di Milano durante il quale abbiamo potuto approfondire questo argomento di storia, già affrontato in classe seppur in maniera meno approfondita.
Durante questo convegno si sono susseguiti tre relatori che hanno esposto diverse argomenti.
Il primo relatore, il Professor Lorenzo Tommasini, ha introdotto la vita di Costantino. Dato che non si sa con esattezza la data di nascita di Costantino ha esposto le varie teorie e ipotesi. Questa incertezza è dovuta al fatto che le diverse fonti che trattano della vita di Costantino non sono concordi nel stabilire la sua data di nascita. Ho trovato molto interessante questa parte, perché sembrava di dover risolvere un enigma che forse resterà senza soluzione nonostante i numerosi testi e autori a disposizione.
Dopo questa prima parte il Professor Tommasini ha esposto le sue teorie secondo cui l’editto di Milano non sarebbe mai stato firmato nè sarebbe mai esistito. Costantino e Licinio, infatti, si incontrarono nel 313 a Milano per stabilire la spartizione dell’impero, ma riguardo alla religione non avrebbero redatto alcun documento particolare confermando l’editto di Galerio del 311. Il cosiddetto editto di Milano sarebbe solo un’ anticipazione , inventata in un periodo successivo, di un rescritto di Licinio, redatto a Nicomedia quattro mesi dopo l’ipotetico editto di Milano.
Anche il secondo relatore, Monsignor Marco Navoni, ha sottolineato come in realtà noi non possediamo un testo vero e proprio dell’Editto di Milano. Abbiamo solo il testo di un “accordo” tra Costantino, imperatore d’Occidente, e il suo collega Licinio, imperatore d’Oriente in cui si parla di libertà di culto in maniera esplicita. Si può affermare, quindi, che con Costantino la religione cristiana viene effettivamente privilegiata rispetto all’antica religione pagana. Questo è dovuto probabilmente al fatto che anche Costantino non aderiva più al paganesimo ma ad un monoteismo solare diffusosi nell’impero che anticipa e faciliterà la diffusione del Cristianesimo a cui poi Costantino aderirà in punto di morte, quasi a completare il suo percorso religioso.
Il terzo e ultimo relatore, Professor Gianfranco Pittini, ha mostrato le monete coniate da Costantino durante il suo impero. In esse non sono presenti molti simboli cristiani ma si fa riferimento al Sole inteso come divinità suprema. Successivamente compaiono simboli cristiani molto piccoli, quasi aggiunti successivamente ad indicare il passaggio verso il Cristianesimo.
Saranno i suoi figli a far scomparire definitivamente le immagini pagane dalle monete e ad inserire apertamente le simbologie cristiane come il chi-rho che rappresenta le prime lettere del nome di Cristo.
L’ho trovata una esperienza molto interessante perché ci ha permesso di approfondire un evento trattata in questo modo offrendo punti di vista e considerazioni che il libro di testo non affronta.

Arianna Platania        2LSU